CATEWEB - Storie originali da una tipa originale

Ciao benvenuti nel mio sito blog! Mi presento. Sono Caterina e vivo in un piccolo paese in provincia di Napoli. Purtroppo sono molto distratta, per cui mi capita spesso di fare delle emerite figuracce che invece di nascondere al mondo ho deciso di pubblicare. Sono storie divertenti e originali. Mi piacerebbe sapere che cosa ne pensate... scrivetemi !

giovedì 10 aprile 2008

Gimnesnel: un prodotto da usare con moderazione

Nel lontano 2005 feci una scommessa con mio fratello di perdere 10 kg in 8 mesi e mi affidai ad un dietologo. Lui mi prescrisse una dieta e mi disse di usare Gimnesnel prima di pranzo e cena. Mi aveva detto che erano fibre. Quando lo comprai nel foglietto lessi che serviva a ridurre l'assorbimento dei grassi contenendo tra le altre cose Chitosano.
Decisi di seguire la dieta e di usarlo con moderazione: invece di 14 volte a settimana 3-4 volte giusto quando facevo qc eccezione. Risultato: sono dimagrita circa 2 kg in 4-5 giorni dopo che il mio peso era bloccato da almeno 1 anno! (non riuscendo a scendere neanche dopo digiuni).
Smisi quasi completamente le pillole: non volevo un dimagrimento repentino perchè penso che a questo si associ un ingrassamento repentino.
E così ho continuato la dieta senza o quasi Gimnesnel.
Sono dimagrita lo stesso (circa 7 kg in 4 mesi) e uso Gimnesnel solo prima di cene a casa di amici o cenette più abbondanti.
Solo qualche settimana fa l'ho usato una volta al giorno per 5gg e anche se quella settimana ho fatto parecchie eccezioni alla dieta ed era già il V mese di dieta (mese in cui ti inizi a stabilizzare e perdi peso meno facilmente normalmente, figurati con le eccezioni) sono scesa quasi 2 kg
Il rapporto qualità/prezzo è buono:è una confezione di 60 compresse e costa poco più di 20 euro. Visto l'uso che ne faccio ne ho ancora quasi metà e io lo consiglio solo prima di pasti abbondanti onde evitare inutili rimorsi di coscienza.

lunedì 7 aprile 2008

La mia prima esperienza all’INPS

Dovevo risolvere una questione di famiglia e avevo necessità di andare per la prima volta nella mia vita all’INPS.
Mi reco prima alla sede INPS di Somma Vesuviana e dopo aver preso il numero e un’ attesa di circa 40 minuti mi dicono che il problema non possono gestirlo loro e mi rimandano alla sede INPS di Afragola.

Riesco a prendermi un altro permesso al lavoro e mi reco quindi ad Afragola. Era il giovedì santo e trovo un bel cartello fuori: Chiuso per sistemazione archivio 20 e 21 marzo.
E io: Mah!

La settimana scorsa finalmente sono riuscita (lavoro permettendo) a tornare. L’INPS apre alle 8.30 e io sono arrivata alle 9.10 e ho preso dalla guardia giurata il numero 52!
Appena l’ho visto ho pensato: cazzo è peggio della Posta!
Ma dove sta tutta ‘sta gente?

Ho chiesto che numero c’era dentro e mi hanno detto il 17 per cui ho deciso nell’attesa di prendermi un caffé al bar.

Al bar chiacchierando con la titolare ho scoperto che anche loro davano i numeri per l’INPS, perché li segnavano su un foglietto di carta prima dell’apertura; tanto che avevano il 14 e il 15.
Incredibile!
Quando sono rientrata nella sala d’attesa INPS chiacchierando con un signore mi ha detto che il parcheggiatore (rigorosamente abusivo) fuori si metteva dalle 6 di mattino a dare numeri; inoltre mi ha consigliato all’uscita di prendermi il suo numero di cellulare perché lui li prendeva anche telefonicamente!
E così ho capito la spiegazione del mio numero 52 a 40 minuti dall’apertura della Sede. Ben due persone davano numeri non ufficiali ben prima dell’apertura! Forse se li vendevano; niente si fa per beneficenza!E all’Inps tutti consenzienti ad accettare biglietti su foglietti di carta volanti!

Comunque, verso le 10 alla guardia giurata si è affiancato un signore in borghese che dava numeri e spiegazioni a chi glielo chiedesse. Ho pensato che finalmente c’era qualcuno a cui una persona potesse rivolgersi, nell’attesa di entrare, anche se è arrivato un po’ tardi, ma ho dovuto ricredermi ben presto.

Una signora seduta accanto a me mi dice: “Lo vedi quello? Che ti credi che lavora all’INPS? Sta qui a passare il tempo” E io: “Non capisco. Non è un impiegato? Sta al di là del Box all’accettazione” E lei: “Ma quale impiegato? Io lo conosco bene faceva il portiere a casa di mia mamma. Ora è in pensione, è vedovo; si scoccia di stare a casa e viene qui da tre anni; sarà un amico della Guardia giurata. Guarda come dà spiegazioni poi le persone entrano dentro e scoprono che sono sbagliate!”
E io che penso: Anche in questo caso tutti consenzienti! Nessuno se ne fotte!”

Vi fanno le 10.20 e già eravamo al numero 40. Molti numeri non c’erano e io che stavo seduta mi alzo per andare vicino al gruppo di persone in procinto di entrare per capire che numero avevano e se erano presenti i restanti 12 numeri che mi separavano dalla meta. Volevo regolarmi se continuare a stare seduta o se dovevo alzarmi e avvicinarmi all’ “ingresso clienti”

Mi alzo e mi rivolgo al primo che mi trovo davanti e gli chiedo: “Lei che numero ha?”
Lui mi guarda arcigno “Perché me lo chiede?” E io “Veramente…” E lui: “Perché non mi ha visto prima e mi vede qui all’improvviso e crede che sia appena entrato?” E io (che non mi ero minimamente accorta di questo) :”Ma io..” E lui incalzante “Guardi che io stavo fuori non è che sono arrivato all’improvviso qui davanti. Ho preso il numero regolarmente”
Io volevo solo sapere se dovevo stare in piedi o stare seduta. Secondo me se avessi insistito col signore per sapere il suo numero (non mi sembrava di aver fatto una domanda tanto personale) lui mi avrebbe minacciato di chiamare i suoi avvocati. Cosa da pazzi!
Mi sono rivolta con lo sguardo agli altri per provare a chiedere a qualcun altro il numero e guardando il loro sguardo arcigno ho deciso di non chiedere per evitare una polemica assolutamente inutile e senza senso. (Alla Posta ti dicono tranquillamente il loro numero). Ho cercato di sbirciare nelle loro mani ma i numeri erano nascosti poi ho cercato di carpire dai loro discorsi che cazzo di numeri avessero, senza risultato.
Alla fine mi sono riseduta e alla Signora accanto a me che aveva il numero ben in vista e quindi mi è sembrata più normale ho spiegato l’accaduto.
Ad un certo punto si è alzato un signore e si è avviato al gruppo di persone in procinto di entrare e io :”Scusi che numero ha?” E lui: “E lei?” E io senza falsi pudori e con la massima trasparenza “52” e lui ha continuato il suo cammino senza dirmi il suo numero! La Signora accanto a me ridendo : Oggi non è la sua giornata! Neanche questo signore le ha detto il numero”

Io intanto ero curiosissima di sapere a che numero fossero arrivati : non c’erano display e dentro dicevano solamente : Il prossimo!|

Al che ho provato con un signore che era appena uscito. Il numero era già stato usato e sapere che numero aveva mi avrebbe aiutato a capire.
E così l’ho chiamato : “Scusi Signore!” e questo non si è neanche girato.
La Signora accanto a me, incoraggiante, : E’ meglio che non ci prova più.

Comunque alla fine arriva il mio turno, vado dall’impiegato che dopo un po’ di ricerche, non sapendo risolvere, mi manda dal Direttore.
Il Direttore dopo 10 telefonate a impiegati INPS a cui non risponde nessuno, mi dice di non poter risolvere il mio problema, si prende il mio cellulare e mi dice che mi richiamerà lui (Mah! Chissà se richiamerà mai!).

Si riprospetta di nuovo la trafila del numero. Spero di riuscire a risolvere il problema. Andare all’INPS non è una cosa facile.

Si danno veramente i numeri!