CATEWEB - Storie originali da una tipa originale

Ciao benvenuti nel mio sito blog! Mi presento. Sono Caterina e vivo in un piccolo paese in provincia di Napoli. Purtroppo sono molto distratta, per cui mi capita spesso di fare delle emerite figuracce che invece di nascondere al mondo ho deciso di pubblicare. Sono storie divertenti e originali. Mi piacerebbe sapere che cosa ne pensate... scrivetemi !

mercoledì 30 luglio 2008

Sto peggiorando

Oggi pomeriggio è stata una giornata movimentata: il mio capo ha iniziato a sbraitare su una carta che non si trovava. Io e lui stavamo facendo dei documenti che non siamo riusciti a terminare, un po' perchè eravamo impegnati a svuotare l'ufficio, un po' perchè è impossibile una comunicazione quando lui è incazzato.

Potrebbe arrabbiarsi pure se ti tieni su un argomento neutro, come il tempo.
Già me lo immagino io che dico:
"Eppure oggi fa caldo"
E lui "Ma io non ti capisco che cazzo me ne fotte in questo momento del tempooooo! che me fotte a meno che il tempo è caldo. Siamo quasi ad Agosto e quindi è logico che faccia caldo! Ma come cazzo ragioni ? Dovrebbe fare freddo ad agosto??!!??"
Capito il tipo?
Fortunatamente non si incazza mai e quando lo fa dopo l'incazzatura gli passa.

Cmq mi ha così stressato che quando sono arrivata in macchina (erano ormai le 8 di sera e stavo dalle 9 stamattina in giro) ho poggiato tutte le carte sul cofano ho aperto la macchina e sono partita!!!!
Una cartellina di cartone e la mia rubrica sono cadute quasi subito; invano mi ha rincorso il salumiere. Poi alla seconda curva è caduta anche la mia agenda, che fortunatamente ha urtato il finestrino e mi ha fatto accorgere che c'era qc di strano che aveva a che fare con la macchina mia e con dei documenti, ma credevo fossero pubblicità legate al parabrezza.

Mi sono fermata dove ho potuto (in doppia fila in curva ma con le quattro frecce accese!) e ho fatto il percorso a ritroso a piedi. Quasi contemporaneamente ha suonato il telefono!
Ho risposto mentre recuperavo la mia agenda sotto un macchina, in mezzo al traffico, che si era fermata per lasciarmi fare, chiedendomi come potesse essere volata la mia agenda lì mentre al telefono sapevo contemporaneamente la risposta.
Era Paola la mia collega che fermata dal salumiere che gli aveva spiegato l'accaduto, aveva recuperato il resto dei documenti e mi stava chiamando non riuscendo a mascherare per niente l'ilarità.

Una decisione l'ho presa dopo questo episodio: da domani cambio salumiere!

giovedì 10 aprile 2008

Gimnesnel: un prodotto da usare con moderazione

Nel lontano 2005 feci una scommessa con mio fratello di perdere 10 kg in 8 mesi e mi affidai ad un dietologo. Lui mi prescrisse una dieta e mi disse di usare Gimnesnel prima di pranzo e cena. Mi aveva detto che erano fibre. Quando lo comprai nel foglietto lessi che serviva a ridurre l'assorbimento dei grassi contenendo tra le altre cose Chitosano.
Decisi di seguire la dieta e di usarlo con moderazione: invece di 14 volte a settimana 3-4 volte giusto quando facevo qc eccezione. Risultato: sono dimagrita circa 2 kg in 4-5 giorni dopo che il mio peso era bloccato da almeno 1 anno! (non riuscendo a scendere neanche dopo digiuni).
Smisi quasi completamente le pillole: non volevo un dimagrimento repentino perchè penso che a questo si associ un ingrassamento repentino.
E così ho continuato la dieta senza o quasi Gimnesnel.
Sono dimagrita lo stesso (circa 7 kg in 4 mesi) e uso Gimnesnel solo prima di cene a casa di amici o cenette più abbondanti.
Solo qualche settimana fa l'ho usato una volta al giorno per 5gg e anche se quella settimana ho fatto parecchie eccezioni alla dieta ed era già il V mese di dieta (mese in cui ti inizi a stabilizzare e perdi peso meno facilmente normalmente, figurati con le eccezioni) sono scesa quasi 2 kg
Il rapporto qualità/prezzo è buono:è una confezione di 60 compresse e costa poco più di 20 euro. Visto l'uso che ne faccio ne ho ancora quasi metà e io lo consiglio solo prima di pasti abbondanti onde evitare inutili rimorsi di coscienza.

lunedì 7 aprile 2008

La mia prima esperienza all’INPS

Dovevo risolvere una questione di famiglia e avevo necessità di andare per la prima volta nella mia vita all’INPS.
Mi reco prima alla sede INPS di Somma Vesuviana e dopo aver preso il numero e un’ attesa di circa 40 minuti mi dicono che il problema non possono gestirlo loro e mi rimandano alla sede INPS di Afragola.

Riesco a prendermi un altro permesso al lavoro e mi reco quindi ad Afragola. Era il giovedì santo e trovo un bel cartello fuori: Chiuso per sistemazione archivio 20 e 21 marzo.
E io: Mah!

La settimana scorsa finalmente sono riuscita (lavoro permettendo) a tornare. L’INPS apre alle 8.30 e io sono arrivata alle 9.10 e ho preso dalla guardia giurata il numero 52!
Appena l’ho visto ho pensato: cazzo è peggio della Posta!
Ma dove sta tutta ‘sta gente?

Ho chiesto che numero c’era dentro e mi hanno detto il 17 per cui ho deciso nell’attesa di prendermi un caffé al bar.

Al bar chiacchierando con la titolare ho scoperto che anche loro davano i numeri per l’INPS, perché li segnavano su un foglietto di carta prima dell’apertura; tanto che avevano il 14 e il 15.
Incredibile!
Quando sono rientrata nella sala d’attesa INPS chiacchierando con un signore mi ha detto che il parcheggiatore (rigorosamente abusivo) fuori si metteva dalle 6 di mattino a dare numeri; inoltre mi ha consigliato all’uscita di prendermi il suo numero di cellulare perché lui li prendeva anche telefonicamente!
E così ho capito la spiegazione del mio numero 52 a 40 minuti dall’apertura della Sede. Ben due persone davano numeri non ufficiali ben prima dell’apertura! Forse se li vendevano; niente si fa per beneficenza!E all’Inps tutti consenzienti ad accettare biglietti su foglietti di carta volanti!

Comunque, verso le 10 alla guardia giurata si è affiancato un signore in borghese che dava numeri e spiegazioni a chi glielo chiedesse. Ho pensato che finalmente c’era qualcuno a cui una persona potesse rivolgersi, nell’attesa di entrare, anche se è arrivato un po’ tardi, ma ho dovuto ricredermi ben presto.

Una signora seduta accanto a me mi dice: “Lo vedi quello? Che ti credi che lavora all’INPS? Sta qui a passare il tempo” E io: “Non capisco. Non è un impiegato? Sta al di là del Box all’accettazione” E lei: “Ma quale impiegato? Io lo conosco bene faceva il portiere a casa di mia mamma. Ora è in pensione, è vedovo; si scoccia di stare a casa e viene qui da tre anni; sarà un amico della Guardia giurata. Guarda come dà spiegazioni poi le persone entrano dentro e scoprono che sono sbagliate!”
E io che penso: Anche in questo caso tutti consenzienti! Nessuno se ne fotte!”

Vi fanno le 10.20 e già eravamo al numero 40. Molti numeri non c’erano e io che stavo seduta mi alzo per andare vicino al gruppo di persone in procinto di entrare per capire che numero avevano e se erano presenti i restanti 12 numeri che mi separavano dalla meta. Volevo regolarmi se continuare a stare seduta o se dovevo alzarmi e avvicinarmi all’ “ingresso clienti”

Mi alzo e mi rivolgo al primo che mi trovo davanti e gli chiedo: “Lei che numero ha?”
Lui mi guarda arcigno “Perché me lo chiede?” E io “Veramente…” E lui: “Perché non mi ha visto prima e mi vede qui all’improvviso e crede che sia appena entrato?” E io (che non mi ero minimamente accorta di questo) :”Ma io..” E lui incalzante “Guardi che io stavo fuori non è che sono arrivato all’improvviso qui davanti. Ho preso il numero regolarmente”
Io volevo solo sapere se dovevo stare in piedi o stare seduta. Secondo me se avessi insistito col signore per sapere il suo numero (non mi sembrava di aver fatto una domanda tanto personale) lui mi avrebbe minacciato di chiamare i suoi avvocati. Cosa da pazzi!
Mi sono rivolta con lo sguardo agli altri per provare a chiedere a qualcun altro il numero e guardando il loro sguardo arcigno ho deciso di non chiedere per evitare una polemica assolutamente inutile e senza senso. (Alla Posta ti dicono tranquillamente il loro numero). Ho cercato di sbirciare nelle loro mani ma i numeri erano nascosti poi ho cercato di carpire dai loro discorsi che cazzo di numeri avessero, senza risultato.
Alla fine mi sono riseduta e alla Signora accanto a me che aveva il numero ben in vista e quindi mi è sembrata più normale ho spiegato l’accaduto.
Ad un certo punto si è alzato un signore e si è avviato al gruppo di persone in procinto di entrare e io :”Scusi che numero ha?” E lui: “E lei?” E io senza falsi pudori e con la massima trasparenza “52” e lui ha continuato il suo cammino senza dirmi il suo numero! La Signora accanto a me ridendo : Oggi non è la sua giornata! Neanche questo signore le ha detto il numero”

Io intanto ero curiosissima di sapere a che numero fossero arrivati : non c’erano display e dentro dicevano solamente : Il prossimo!|

Al che ho provato con un signore che era appena uscito. Il numero era già stato usato e sapere che numero aveva mi avrebbe aiutato a capire.
E così l’ho chiamato : “Scusi Signore!” e questo non si è neanche girato.
La Signora accanto a me, incoraggiante, : E’ meglio che non ci prova più.

Comunque alla fine arriva il mio turno, vado dall’impiegato che dopo un po’ di ricerche, non sapendo risolvere, mi manda dal Direttore.
Il Direttore dopo 10 telefonate a impiegati INPS a cui non risponde nessuno, mi dice di non poter risolvere il mio problema, si prende il mio cellulare e mi dice che mi richiamerà lui (Mah! Chissà se richiamerà mai!).

Si riprospetta di nuovo la trafila del numero. Spero di riuscire a risolvere il problema. Andare all’INPS non è una cosa facile.

Si danno veramente i numeri!

sabato 5 gennaio 2008

Ed un altro collega va via….

Io lavoro presso la mia società da circa 4 anni. Quando ho iniziato a lavorare, nel lontano aprile 2004, ho trovato al lavoro un altro collega di circa 50 anni. Era molto efficiente e bravo al computer.
Mi trovavo bene con lui.
Ho imparato ben presto in cosa consisteva il lavoro e quali erano i miei compiti ma più mi rendevo autonoma più il mio collega si assentava, sapendo di lasciare l’ufficio in mani ormai sicure.

A ottobre i titolari lo hanno licenziato perché ormai erano più i giorni che non veniva che quelli che veniva. E mi sono ritrovata da sola per qualche giorno.

Poi è stata assunta una ragazza.
L’ho istruita sul tipo di lavoro che si doveva fare. Lei sembrava entusiasta . Ha iniziato a lavorare in maniera assidua.
Ha tolto dei compiti ai titolari per togliergli l’aggravio e affidarli a me o a lei (ma chi gliel’aveva chiesto? Ma perché pensava fossero stressati? Io li vedevo così tranquilli. Ma perché poi non si è gravata solo lei? Perché anche io?) . Tutti soddisfatti insomma (insomma….).
Era così entusiasta che quando la società decise di certificarsi ISO 9000, per raggiungere l’obiettivo, per più di un mese lei decise che io e lei dovevamo lavorare fino alle 22 di sera e anche il sabato perché dovevamo essere a posto con le carte non solo da quando partiva la certificazione ma da almeno un anno! (una rottura di palle insomma a cui io sottostavo per evitare di sentire crisi isteriche da parte sua e ripercussioni da parte dei titolari che lei gentilmente mi avrebbe messo contro). Insomma nonostante non fosse la responsabile del sistema qualità, che ero io, era la persona in assoluto ,più del consulente e addirittura più del certificatore, che credeva in questo sistema!

Il lavoro poi l’ha portata a sclerale in maniera esponenziale. Ha iniziato a dire che io avevo bisogno di riposo e lei si prendeva una settimana di ferie, che io dovevo finire di lavorare alle 18.00 e io lavoravo fino alle 19.30 e lei andava via alle 18.00.

E così ad agosto 2006 si è licenziata dopo un anno e 10 mesi (dicendo che la società senza di lei sarebbe fallita di lì a poco), lasciando me da sola ma con il doppio del lavoro che avevo prima che arrivasse (bell’ accussi eh!).

I titolari a questo punto dovendo prendere un'altra persona che mi affiancasse mi hanno chiesto: uomo o donna? E io : Uomo per carità!

E così a settembre 2006 è venuto a lavorare un altro collega. Persona tranquilla, razionale. Mi trovavo bene con lui. Il lavoro non era la priorità della sua vita. Non si sarebbe mai esaurito per quello e soprattutto non avrebbe esaurito me, con un surplus di lavoro (anzi). I suoi compiti sono aumentati ben presto perché aveva un attestato di formazione che gli consentiva di essere responsabile di alcune aziende. Il lavoro è aumentato (ma quale fallimento da lì a poco: meno male che le seccie non sempre colgono!) e la seconda laurea che lui aveva intenzione di prendersi a tempo perso si allontanava sempre di più perché il tempo perso per lui non esisteva più.
E così ha iniziato a prendersi un giorno a settimana e non bastandogli neanche più quello il 2 gennaio 2008 ha dato le dimissioni dopo un anno e mezzo.

E di nuovo i titolari a me: uomo o donna? E io : uomo naturalmente. E così sono di nuovo in cerca.

Ora mi chiedo dato che io continuo a resistere a dispetto di tutto e tutti e chi mi circonda va via, cosa vuol dire? Sarò io il problema? Che cosa faccio a queste persone? Io mi ritengo una persona abbastanza tranquilla e razionale. Ma forse non è così! Forse sono insopportabile e presuntuosa.

E così mi trovo di nuovo in attesa del mio prossimo collega. Sarà razionale o irrazionale? Ligio o non ligio? Chissà vi farò sapere spero presto, molto presto.

martedì 31 luglio 2007

CHIROMANZIA: NON E' VERO MA CI CREDO!



Io mi chiamo Caterina, ma non tutti sanno che il mio secondo nome è Cassandra.

Secondo la mitologia greca Cassandra era una principessa di cui si era innamorato Apollo. Egli le promise il dono della chiaroveggenza in cambio del matrimonio .
Lei ebbe il dono ma non mantenne la promessa di sposarlo. Il dio arrabbiatosi le lasciò il dono ma fece in modo che nessuno la credesse.

Sarà un po' per il mio secondo nome sarà un po' perchè sono un Acquario e ,pertanto attratta da tutto ciò che sia mistero, sono un'appassionata di lettura della mano, da quando me la lessero a 15 anni.

Allora mi predissero una vita lunga e piena di salute, amori burrascosi (di cui uno conosciuto al lavoro) e un lavoro sz carriera o successo. All'epoca andavo molto bene a scuola e non avevo mai avuto un ragazzo.

Nel corso degli anni mi sono laureata, ho cambiato vari lavori e ho deciso che la carriera non era importante:; ho avuto alcuni ragazzi di cui uno conosciuto al lavoro ma quasi tutte le storie sono finite in maniera disastrosa e con molta sofferenza da parte mia.

Non credo alla lettura della mano ma spesso ci ho ripensato e nel corso degli anni ho cercato di approfondire l'argomento.

Mi sono ritrovata quindi non solo a capire la mia mano ma le centinaia di mani che mi sono passate davanti quando venivano a sapere di questa mia passione.

Ho letto la mano a mezza università e durante le gite a tutto il gruppo gitante.

Rimango sempre molto meravigliata dalle persone che ci credono e fondano le loro speranze in una mia profezia.

Ieri una signora a cui ho detto che vedevo una storia dopo il matrimonio e problemi nella sua unione coniugale, mi ha avvicinato in disparte e mi ha chiesto più volte se vedevo la separazione perchè realmente non andava d'accordo con il marito.

Ad un'altra ho letto di problemi di salute che sarebbero guariti, e lei mi ha confessato di avere un problema all'anca dalla nascita e che si stava curando, e si è sentita risollevata dalle mie parole.

Ad un'altra la linea della vita era inesistente in una mano e nell'altra presente. Le ho detto che era destinata a morire ma è successo qualcosa che è riuscita a salvarla. Le ho chiesto se aveva avuto problemi gravi di salute da piccola; lei mi ha detto di no. Dopo le mie insistenze mi ha detto che alla nascita aveva avuto il tifo e che ai tempi suoi era una malattia grave tanto che i suoi genitori l'avevano abbandonata.


In una mano di un'altra ragazza la vita era spezzata, mentre nell'altra era integra.
Mi ha detto che aveva avuto un incidente e aveva rischiato di morire ma che ora stava bene.

Per una buona lettura infatti si leggono entrambe le mani. La mano destra ci dice il nostro destino; quella sinistra registra la nostra vita presente e passata.
Le linee della mano cambiano durante il corso della vita in base alle nostre scelte. Rimaniamo sempre noi gli artefici del nostro destino quindi.

Io non credo di essere in grado di leggere bene la mano. Ci sono ancora molte cose oscure per me che non so interpretare.

Mi spiace dare false speranze o prevedere sventure perchè mi rendo conto che le persone ci credono sul serio a quello che dico e si sentono in dovere di raccontarmi le loro cose più intime e personali.

A volte mi sento anche un po' psicologa (un'altra branca che mi affascina).

E voi vi siete mai fatti leggere la mano o l'avete mai letta?

lunedì 21 maggio 2007

Aggancio in strada

Stamattina sono uscita da casa per andare a Portici ancora mezza assonnata con le occhiaie sotto agli occhi (più del solito). Insomma facevo più schifo del solito.
Mentre percorro l'inizio di via B.Cozzolino c'era una macchina che stava per immettersi in strada, io la sorpasso e lei si mette dietro di me. Dopo un po' vedo che questa macchina in cui c'era un ragazzo cerca di accostarmi.
Io penso che voglia sorpassarmi anche se mi sembra strano dato che la strada è scorrevole e ci sono macchine davanti a me. Comunque rallento, lui mi accosta e mi guarda ma non mi sorpassa.

Io penso: sono due le possibilità:
1) questo tizio si è incazzato perché voleva che io lo facessi passare quando si è immesso sulla strada e quindo vuole sorpassarmi semplicemente per sfregio.
2) questo poveraccio voleva sorpassarmi ma guardandomi bene in faccia gli è venuto un colpo, si è spaventato e ha deciso di desistere, in preda ad un brutta sorpresa.

Naturalmente le due ipotesi non si escludevano a vicenda e potevano essere vere entrambe.

Tenta di nuovo di accostarmi, a destra questa volta, io rallento cerco di non girarmi di nuovo per non fargli venire un altro colpo ma sento che lui mi parla. Mi giro, apro il finestrino e sento che lui mi dice: "Io sono Massimo, come ti chiami?". Io lo guardo attonita: non è possibile voleva agganciarmi!
Io gli dico: "Sono Caterina". Il tutto fatto con le due macchine che camminavano affiancate. Dopodiché uno stuolo di macchine ha iniziato a suonarci dietro e lui si è rimesso dietro e mi ha seguito. Ogni volta che una macchina si interponeva tra le nostre, lui come un pazzo la sorpassava e me lo ritrovavo sempre dietro che continuava a farmi i gesti per farmi accostare e mi faceva segno di scrivergli il mio numero di telefono.
Io lo guardavo dallo specchietto e ridevo da sola in macchina con lo stereo a tutto volume, mentre lui mi suonava col clacson ogni 5 secondi. Ad un certo punto spinta dalla curiosità di sapere chi fosse e perché faceva questo proprio con me, mi accosto vicino alla polizia di Portici e aspetto che parcheggi dietro di me. Scendo dalla macchina e aspetto che anche lui scende.

Era un tizio più o meno dell'età mia o poco di più, capelli lunghi e lisci, magrissimo e con l'aria un po' da tossico (non credo però lo fosse poi non lo so). Io non parlo, non so che dirgli e lui mi fa."Scusa come ti chiami, non ti ho sentito prima"
"Mi chiamo Caterina"
"Piacere (mi stringe la mano) io sono Massimo"
Io lo guardo sorridendo (mi faceva ridere tutta la situazione) aspettando mi illuminasse e lui continua:
"Abbiamo gli stessi orari e facciamo parte della strada assieme tutte le mattine"
Io (che non sapevo che cazzo dire mentre pensavo che due erano le cose da fare da oggi in poi o cambiare strada o orario. ) "Hai riconosciuto la macchina?"
Lui: "No, ho riconosciuto te! A volte ti ho incontrato mentre stavo sulla moto solo che è la prima volta che ho deciso di parlarti. Mi devi scusare come sto vestito sto andando a lavoro. Poi entra in macchina ed esce con un fogliettino: "Ecco questo è il mio numero di telefono, ti avevo preparato questo foglietto e te l'avrei lanciato in macchina se non ti fossi fermata".
Io lo continuavo a guardare e ridevo, Poi lui ha fatto:" Sei fidanzata?"E io che non so mentire "No"
Lui: " A me piacciono le ragazze come te (e io che pensavo :ma chi t'sap'?). Tu non sei sofisticata: si vede non ti trucchi; tu lavori da queste parti?"
Io:"Sì lavoro all'università"
Lui (avrà pensato come sguattera visto com'ero preparata):" Io faccio l'elettricista e sto lavorando in una banca in via ..(non mi ricordo): mi hai fatto fare tutta questa strada in più per seguirti! Mi dai il tuo numero di telefonino?"
Io (che non avevo intenzione di rivederlo più)"Ti chiamo io!"
Lui di nuovo : "Sei fidanzata?"
Io di nuovo che non so mentire e pentendomene subito dopo:"No"
Lui : "Mi dai il tuo numero di cellulare?"Io gli do il numero di telefonino dei miei che è sempre spento.
Lui: "Quando posso chiamarti?"
Io:" Dopo le 21 lo accendo (ch' pall')"
Lui:"Che ne dici se ti chiamo per un caffè, per uscire insieme. Ti piace la moto?"
Io "Sì molto (questo è vero)"
Lui: "Allora ti passo a prendere in moto"
Io (non riuscivo a mentirgli così spudoratamente: me ne dovevo andare):"Adesso devo andare proprio"
Lui: "Allora ti chiamo: ci sentiamo così usciamo sabato, domenica..."
Io :"Va bene, ciao"
Sono rientrata in macchina mentre lui continuava a sorridermi e a dirmi che mi avrebbe chiamato.
Da lunedì in poi dovrò scendere da casa ultratruccata, cambiare macchina, orari e strada. Penso basti, no?
Non mi è mai capitata una cosa del genere e non immaginavo di avere un fannella strada per andare all'università.

mercoledì 16 maggio 2007

continuo ad ingrassare



Tra poco chiederò l'elemosina; non riesco a mettermi a dieta per cui ho iniziato il fioretto del cioccolato a maggio. Sto cmq ingrassando ma per fine mese cercherò almeno di tornare al peso dell'inizio della scommessa!
Tra poco ci sarà la prova costume e devo farcela! Qualcuno conosce una buona dieta?