CATEWEB - Storie originali da una tipa originale

Ciao benvenuti nel mio sito blog! Mi presento. Sono Caterina e vivo in un piccolo paese in provincia di Napoli. Purtroppo sono molto distratta, per cui mi capita spesso di fare delle emerite figuracce che invece di nascondere al mondo ho deciso di pubblicare. Sono storie divertenti e originali. Mi piacerebbe sapere che cosa ne pensate... scrivetemi !

giovedì 23 marzo 2006

Una domenica a Napoli

Domenica dovevo incontrare Anna una mia amica a Napoli che non vedevo da ottobre. Ho preso la vesuviana alle 15.49 ed ero tranquilla.
Dopo un po' si è seduto vicino a me un nigeriano che voleva fare conversazione. Io cercavo di rispondergli il meno possibile ma lui insisteva nel dirmi che voleva offrirmi un caffè e io: "Mi sta aspettando la mia famiglia alla stazione e lui: "Ti offro un caffè" e io "Devi prendere un caffè?" E lui "Io e te prendere caffè!" E io "Ma già l'ho preso!" E lui "Caffè prendere 3-4-5-10 volte al giorno!" E io : "Ma a me non piace! " E lui: "Offrire te tante altre cose!". In poche parole non riuscivo a togliermelo di torno.
All'uscita del treno sono schizzata fuori e ho fatto una corsa fino a fuori alla stazione senza girarmi indietro. Con l'affanno mi sono girata e me lo sono trovata indietro. Io ero ansimante, lui calmissimo. E ha iniziato: "Tu dare a me tuo telefono" E io gli ho dato il numero di casa falso ma lui : "Io voglio numero di tuo cellulare" E io, che avevo il cellulare in mano :"Ma io non lo porto mai con me!" E lui: "Tu adesso avere con te! Io voglio questo numero!" Me lo sono tolto dai piedi solo quando gli ho dato il numero di telefono falso e gli ho promesso che poteva chiamarmi quando voleva.
E' arrivata poi finalmente Anna con lo scooter e abbiamo deciso di andare a Posillipo. Anna è un po' come me. Si è persa prima di arrivare alla stazione a prendermi, per questo era in ritardo e mi ha fatto sorbire il nigeriano .
Mentre camminavamo si è accorta solo dopo che un passante gliel'ha detto che stavamo nella corsia dei pullman mentre c'erano orde di poliziotti e carabinieri ai lati della strada.
Ad un certo punto stavamo correndo giusto in faccia ad un pullman. Io credevo che lei amasse il rischio e quindi non le ho detto nulla. Ma mentre stavamo proprio vicini, lei ha girato e ha detto: "Non me n'ero proprio accorta!". E io ho pensato: "Che bello c'è qualcuno simile a me!".
Ad un semaforo un signore ci ha chiesto l'elemosina. Mentre Anna cercava i soldi è scattato il verde. Le macchine hanno iniziato a suonarci dietro, lei si è scusata col signore dell'elemosina, si è accostata al lato, gli ha dato dei soldi e poi si è rimessa sulla strada. Nel frattempo logicamente era già riscattato il rosso e abbiamo aspettato altro tempo.
Siamo arrivate a Posillipo e lì ci siamo messe sull'altalena fuori ad un bar a parlare e a prendere un gelato . Dopo poco è passato un tizio con un pappagallo che ha chiesto un'offerta in cambio di biglietti del lotto. Lei gli ha dato 10 mila lire e ha preso un biglietto anche per me. Poi sono passate delle zingare a chiedere altri soldi. Lei ha detto che già li aveva dati a quello di prima e loro hanno detto che erano parenti del tizio del pappagallo e che quindi per avere fortuna dovevamo prendere i biglietti e strofinarci i soldi sopra. Anna le ha dato 10 mila e lei ha iniziato a strofinare. Io avevo mille lire ma la zingara ha iniziato ad urlare che portava sfortuna strofinare mille lire e che ci volevano più soldi allora ho cacciato 50 mila e gliel'ho date. La zingara ha iniziato a sputare i miei soldi proprio a rascate (nel frattempo io pensavo che forse portava fortuna sputare sui soldi e già pensavo di sputare anche sugli altri che avevo (3 mila lire in tutto). Ad un certo punto però si è stretti al petto i miei soldi dicendo che glieli dovevo dare altrimenti sarei stata maledetta per sempre.
Io mi sono alzata, le ho preso la mano e le ho strappato i soldi stra-sputati e buoni mentre Anna chiedeva i suoi indietro. Logicamente non glieli hanno ridati, io invece ho recuperato i miei.
Ce ne siamo andate quando abbiamo visto altri excomunitari in giro.
Mi ha lasciato alla stazione dove ho aspettato 40 minuti il treno. A P.za Garibaldi è salito un signore che "logicamente" si è seduto affianco a me. Era un vecchio trasandato che puzzava a peste e che mi faceva domande sulla mia vita personale. Ha iniziato a raccontarmi particolari della sua vita sentimentale del tipo: " Ieri mi ha mandato un messaggio di una che mi song aizat' nu paio e vot". A un certo punto mi veniva tanto da ridere che ho dovuto girarmi dall'altra parte. Poi mentre alla stazione di Ponticelli mi raccontava che aveva una storia con una sposata con un drogato e rapinatore, si è alzato in piedi e si è affacciato al finestrino urlando contro una ragazza: "uè bella! Ciao bella!" Quella non se l'è proprio cacato. Poi rivolto a me ha detto: "E' una con cui ho avuto una storia un paio di settimane fa, anzi con cui ancora ci sto". Meno male che sono scesa alla fermata di dopo: non ce la facevo più:gli avrei riso in faccia prima o poi.
Sono uscita dalla stazione di Cercola con una signora distinta che era seduta qualche sediolino dopo il mio che mi ha detto: "E' uno schifo che girano queste persone in treno. Sii la signora sposata poi stava appresso a lui e quella ragazza a Ponticelli poi!" In poche parole aveva sentito tutto e io : "Infatti e poi mi ha detto che se l'era alzata un paio di volte" E questa signora: "Io che so' vecchia nun m' facess' mai fa' ra chill' figurati una ragazza!" E dopo quest'ultima finezza da parte della signora "distinta" ho pensato che era meglio tornare a casa.

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